Profumi, power bank e oggetti “innocui” che diventano un problema in volo
Quando prepariamo la valigia per un viaggio in aereo, spesso ci dimentichiamo che alcuni oggetti di uso quotidiano, apparentemente innocui, sono in realtà soggetti a regolamentazioni molto severe. Profumi, spray, power bank e dispositivi elettronici sono solo alcuni esempi di articoli comunemente utilizzati che, secondo la normativa IATA, rientrano nella categoria delle merci pericolose. Non si tratta di formalismi: è una questione di sicurezza.
Oggetti comuni, rischi reali
Molti prodotti che utilizziamo quotidianamente contengono sostanze infiammabili, corrosive o reattive. Questo li rende potenzialmente pericolosi in condizioni non controllate, come quelle che possono verificarsi nella stiva di un aereo: variazioni di pressione, urti, sbalzi termici e assenza di sorveglianza diretta.
Alcuni esempi concreti:
- Profumi, deodoranti, spray: contengono alcol etilico e propellenti infiammabili. In caso di fuoriuscita o rottura possono generare vapori esplosivi.
- Power bank e/o apparecchiature con batterie al litio: soggetti a rischio di corto circuito e surriscaldamento. Se danneggiati, possono sviluppare incendi spontanei difficilmente estinguibili in volo.
- Accendini, fiammiferi, liquidi infiammabili: classificati come articoli ad alto rischio secondo la classe 2 o 3 del regolamento IATA.
Questi prodotti rientrano a pieno titolo tra le merci pericolose e, proprio per questo, non sono ammessi nel bagaglio da stiva del passeggero, o lo sono solo in quantità minime e con restrizioni severe.
Quando la spedizione è inevitabile
Ci sono però situazioni in cui questi stessi prodotti devono comunque essere spediti, per motivi commerciali, industriali o di ricerca. In questi casi, il problema non è più il singolo oggetto nel bagaglio di un passeggero, ma intere spedizioni contenenti materiali pericolosi in quantità rilevanti.
Alcuni esempi frequenti:
- Una fabbrica ha bisogno urgente di componenti elettronici con batterie al litio incorporate
- Un’azienda deve esportare profumi o spray destinati alla vendita all’estero
- Un laboratorio deve inviare reagenti o campioni chimici verso un altro centro analisi
In queste circostanze, l’unica strada percorribile è una gestione conforme alla normativa internazionale. La pericolosità del prodotto, infatti, non ne annulla la necessità: al contrario, rende essenziale una gestione accurata e professionale della spedizione.
Imballaggi omologati: la prima garanzia di sicurezza
Le merci pericolose devono essere spedite esclusivamente con imballaggi omologati UN, progettati e testati per garantire la tenuta anche in condizioni estreme. Questi imballaggi:
- Contengono la sostanza in caso di perdita accidentale
- Proteggono la merce da urti, pressione o calore
- Riportano marcature standard riconosciute a livello internazionale (es. codice UN, tipo di omologazione, anno di produzione)
- Rendono la spedizione tracciabile e riconoscibile
- Permettono di evitare sanzioni, respingimenti doganali e ritardi
L’utilizzo di imballaggi non conformi, al contrario, espone l’azienda a rischi operativi ed economici molto concreti.
Il caso delle batterie al litio: una categoria ad alto rischio
Tra le merci più sensibili vi sono senza dubbio le batterie al litio, in particolare quelle trasportate singolarmente:
- UN3480 (batterie agli ioni di litio)
- UN3090 (batterie al litio metallico)
Secondo la normativa IATA, queste batterie non possono essere trasportate su voli passeggeri.
Il motivo? Il rischio di incendi incontrollati in caso di cortocircuito, urti o surriscaldamenti. Per questo motivo sono ammesse solo su voli cargo, indicati con la dicitura “Cargo Aircraft Only”, e solo nel rispetto della Sezione I della IATA Dangerous Goods Regulations (DGR).
Le spedizioni devono seguire requisiti rigorosi:
- Imballaggi omologati UN, progettati per resistere a test di caduta, pressione e variazioni ambientali
- Etichettatura e marcatura specifica
- Dichiarazione del mittente (Shipper’s Declaration for Dangerous Goods), che attesta la corretta classificazione e documentazione
- Addestramento obbligatorio per tutto il personale coinvolto, da rinnovare ogni 24 mesi secondo il Capitolo 1.5 della IATA DGR
Anche una sola irregolarità può portare al rifiuto della spedizione, a fermi doganali, sanzioni o addirittura conseguenze penali.
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Il ruolo della consulenza specializzata
La corretta classificazione, l’identificazione dell’imballaggio idoneo e la predisposizione dei documenti di trasporto sono attività che richiedono competenza tecnica specifica. È qui che entra in gioco il nostro lavoro: forniamo imballaggi certificati per ogni tipologia di merce pericolosa e supporto consulenziale completo per spedizioni via terra, mare o aereo.
Il nostro obiettivo è duplice:
- Garantire la conformità normativa, evitando blocchi, multe o respingimenti
- Assicurare la massima sicurezza nel trasporto, sia per l’operatore logistico sia per l’ambiente e i destinatari finali
Una precauzione, non un ostacolo
Molti oggetti di uso comune, se inseriti in un contesto di trasporto, diventano soggetti a regolamentazione come merci pericolose. La loro esclusione dal bagaglio da stiva non è una misura arbitraria, ma una precauzione fondata su rischi reali. Quando questi stessi prodotti devono essere spediti per ragioni commerciali o industriali, la risposta non è l’improvvisazione, ma l’applicazione rigorosa delle norme attraverso l’uso di imballaggi omologati e consulenza tecnica specializzata.
Affidarsi a un partner esperto in materia significa non solo rispettare la legge, ma anche proteggere il proprio business da errori costosi e potenzialmente gravi.